Via Carlo Ignazio Giulio 6 Torino
12 Gennaio - 9 Marzo 2019
La vita e l’amore contengono in sé un principio di morte e quest’ultima, Thanatos, ricorda all’uomo che la vita è breve, che bisogna cogliere l’attimo e l’amore del presente, perché tutto cambia e tutto passa.
Eros e Thanatos sono dunque due facce della stessa medaglia, sono pulsioni simbiotiche che si fondono conferendo alla vita quel ritmo.
La pulsione di vita è in costante lotta con la pulsione di morte.
Secondo la tradizione orfica Eros nasce da un uovo depositato dalla Notte il cui guscio, spezzato in due, verso l’alto genera il Cielo e verso il basso la Terra; nella Teogonia di Esiodo Thanatos, fratello – tra gli altri - del Sonno e dei Sogni, nasce anch’esso dalla Notte. Dunque se vogliamo indagare il senso di questa coppia fatale per il genere umano, se vogliamo gettare un po’ di luce sul tratto di unione-separazione dei due termini che generano l’ossimoro Amore-Morte, dobbiamo cercare di guardare nel buio della Notte. “Nella notte tutte le vacche sono nere”, diceva Hegel, volendo evidenziare che, nell’Assoluto, i significati delle cose rimangono indistinti e confusi, ma quest’ultimo era un filosofo e non un artista.
L’Arte, fin dai tempi più antichi si è assunta anche questo compito e, per farlo, ha gettato le sue sonde intuitive nelle profondità del Mito.
Alle radici della nostra cultura, la Tragedia greca, per liberare gli spettatori-partecipanti dalle loro angosce più recondite, ha presentato in varie forme l’ambivalenza generata dallo scontro tra Eros e Thanatos nel cuore umano; basta pensare alla figura di Edipo che scopre con orrore di aver ucciso il proprio padre e di essere diventato l’amante della propria madre, o alla figura di Oreste che uccide la propria madre Clitennestra per vendicare il padre Agamennone, ucciso da quest’ultima con la complicità del proprio amante Egisto.
Ma al di là dell’ambito familiare, pur assunto a paradigma di valori e contraddizioni universali, Eros e Thanatos sono diventati i protagonisti o gli ispiratori di infinite narrazioni e opere d’arte.
L’arte contemporanea si è molto allontanata da quelle tragiche profondità ma se vuole conservare il senso che ha reso significative tutte le sue rappresentazioni nel corso della Storia non può esimersi da un collegamento, più o meno consapevole, con i miti e gli archetipi che costellano gli abissi del nostro mondo interiore.
VERNISSAGE Sabato 12 Gennaio e 9 Febbraio 2019 dalle ore 18,00 alle ore 21,00
Presidente Curatore: Cinzia Sauli
Ufficio Stampa: Silvia Parodi
Redattore Testi ossimori: Dario Tozzoli
La mostra sarà fruibile: dal lunedì al sabato 14,00 - 19,00 ingresso libero
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(foto di Federica Belloni)